Dopo tante ricette “sane” ecco qui una vera e propria ghiottoneria, i maritozzi! Questa versione, una delle tante che faccio e che pian piano vi proporrò, sforna dei maritozzi soffici e delicati. E’ un impasto poco aromatizzato (non prevede anice come in alcuni o uvetta come in altre) ma ha un ottima riuscita e non prevede latte o panna, che li rende adatti agli intolleranti al lattosio. Adatto anche a chi non è pratico di lievitati, soprattutto se disponete di una planetaria, io ho la mia fedelissima KitcheAid che ,nonostante a confronto con altre mostri dei limiti, per me resta la numero 1 (non per ultimo per il suo design). Siccome i passaggi sono diversi e non voglio perdermi in chiacchiere e dimenticare qualcosa, passo a descriversi gli ingredienti. Nota importante, vi scriverò la ricetta sia con pasta madre che una conversione con lievito di birra fresco. Ecco di cosa abbiamo bisogno:
Versione con pasta madre
- 100 gr di Pasta madre (bella in forma mi raccomando, io la rinfresco un paio di volte di seguito ogni 3 ore)
- 550 gr di farina (io uso la 0)
- la buccia di 1 limone
- 180 gr di zucchero
- 50 gr di olio EVO
- 2 uova
- estratto di vaniglia
- acqua q.b. (quanto basta, poi lo spiegherò nel procedimento)
Versione con lievito di birra
- 10 gr di lievito d birra fresco (il panetto per intenderci)
- 650 gr di farina
- la buccia di 1 limone
- 180 gr di zucchero
- 50 gr di olio EVO
- 2 uova
- estratto di vaniglia
- acqua q.b.
Nella ciotola della planetaria mettiamo la farina e la pasta madre, lavoriamo con il gancio, quando saranno mischiate, unire le uova, una alla volta, l’olio (anche tutto in una volta) la vaniglia e la buccia del limone. A questo punto avrete un impasto stracciato e duro. Ora aggiungete acqua pian piano, diciamo che ci vorrà più o meno un bicchiere, ma è molto indicativo. Deve risultare un impasto più omogeneo ma restare sodo. A questo punto aggiungere lo zucchero in 3/4 volte, aspettando sempre che assorba il precedente prima di aggiungerne altro. A questo punto lasciate lievitare a temperatura costante, quindi magari dentro al forno spento, senza luce accesa va benissimo, fino al mattino, questo perché io ho iniziato l’impasto la sera. Il giorno dopo riprendete l’impasto , attenzione a non sgonfiarlo troppo, ma non abbiate paura, non succede niente. Con una spatola tagliare delle pezzature da 50 gr ognuna. Una volta ottenuti, prendete ogni pezzo e fatelo roteare sotto il palmo della mano a formare una pallina (questa manovra è detta pirlatura e oltre dare la forma dà anche forza all’impasto che lieviterà meglio). Appoggiate le palline su delle teglie con sotto la carta da forno, distanziate perché lieviteranno circa il doppio. Copritele con del cellophane, stando attente a non fare toccare le palline con la copertura. Lasciate così tutto il giorno, la sera (circa 12 ore dopo) cuocete in forno caldo a 180° per 15/20 minuti, guardateli, dovranno avere un bel colorito dorato. Appena sfornati spennellateli con dell’acqua in cui avrete sciolto dello zucchero (tipo uno sciroppo) che conferirà ai vostri maritozzi un aspetto lucente. Per finire io li spolvero di zucchero…perché se un peccato di gola si fa…si fa per bene! Io li ho lasciati per la maggior parte al naturale, ma alcuni li ho farciti di panna, da brava moglie di un romano non poteva essere diversamente!
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Ciso Anna! Già ho privato i tuoi maritozzi mettendo zucchero di canna e sono venuti buonissimi.
Stavolta vorrei usare un mix di farina petra 1 e panettone. Che ne pensi?
2/3 e 1/3 posso azzardare?
Assolutamente si, la petra 1 già usata per i dolci, perfetta, la panettone aiuta le lunghe lievitazioni, direi che si può fare. Fammi sapere come va!
Ciao. Ho usato 150 g di petra 1 e 350 g di farina panettone poi ugualmente lo zucchero di canna integrale. Sono buonissimi. Questo tocco ancor più sano (vista già la presenza di poco olio evo e assenza di latte) non li ha penalizzati in fatto di gusto! Complimenti per questa tua ricetta. Ma ti invito a misurare l’acqua perché ho sempre il dubbio che sia troppa o poca. Baci baci
Ottima scelta di farine! Prometto che la prossima volta che li farò misurerò la quantità d’acqua necessaria! Grazie ancora!