Se mi seguite, e spero la facciate sempre, avrete notato il tema ( o mono-tema) dell’ultimo periodo ossia Halloween! Parlando con amici e conoscenti delle feste che abbiamo importato da altre culture c’era la convinzione che l’integrazione è fondamentale (almeno questo il mio pensiero) ma dobbiamo sempre ricordare le nostre origini e soprattutto tramandarle! Arriva ad hoc la rubrica de L’Italia nel Piatto del mese di Novembre. Da quando ho l’onore di contribuire con le mie ricette ho riscoperto/scoperto tante curiosità della tradizione marchigiana!
Fave dei morti, i dolcetti tipici delle Marche
Riscoprendo le festività dei Santi e la ricorrenza dei defunti ho ripreso in mano una vecchia ricetta di famiglia dei dolcetti tipici di questo periodo, le fave dei morti. Sono biscotti a base di mandorle che ritroviamo anche nelle regioni vicine come il Lazio e l’Umbria. esiste una versione morbida e una dura (un vero e proprio attentato ai vostri denti)! Cercando quà e là informazioni circa il nome e la sua storia ho scoperto che legata alla fava. Difatti intorno al Vi secolo a.C. i pitagorici provavano una profonda repulsione nei confronti delle fave per una serie di motivi tra i quali emergeva il fatto che la fava, avendo uno stelo privo di nodi, costituiva un mezzo di comunicazione diretto fra l’Ade – ovvero il mondo dei morti che aveva sede nelle profondità della terra – ed il mondo dei vivi, in superficie. Inoltre, secondo un’antichissima tradizione, le fave potevano trasferire le anime dei morti negli esseri viventi: per questo motivo – per la loro facoltà di costituire, cioè, il tramite tra i defunti ed i vivi – esse erano presenti nelle cerimonie funebri in Grecia, in Egitto, a Roma e perfino in India ed in Perù.
Fave dei morti, i dolcetti tipici delle Marche
Nelle Marche, più recentemente, si pensa il nome sia legato al proverbio La fava pe’ li Mórti poichè la fava doveva essere seminata il 2 novembre se il tempo era bello. In caso contrario bisognava rimandare la semina al giorno 7 o al 17 o al 27 dello stesso mese perché ogni stelo di fava ha di solito sette baccelli: risultava quindi una sorta di provvedimento contro la iettatura affinché la semina producesse fave ricche. Tuttavia questa credenza può derivare da un nesso più generico, più o meno consapevole, con il 7, uno dei numeri magici per eccellenza.
Fave dei Morti, i dolcetti tipici delle Marche
- 150 g mandorle pelate
- 120 g zucchero
- 150 g farina
- 1uovo
- 30 g burro
- un bicchierino di Marsala
- chiodi di garofano
- un pizzico di cannella
- Tritare le mandorle insieme allo zucchero e alle spezie.
- Aggiungere il burro fuso e raffreddato, il Marsala e l’uovo e impastare bene.
- Otterrete un impasto sodo.
- Formare dei cilindri, ricavare dei pezzi di circa 1 cm.
- Lavorare a formare una pallina, schiacciateli al centro leggermente a dare una forma allungata e simile alla fave, incidere un lato corto ad imitare proprio la fava.
- Cuocere in forno a 180° per 20 minuti
Fave dei morti, i dolcetti tipici delle Marche
Di seguito trovate tutte le proposte regionali a tema autunnale:
Belle, sono perfette, sai che non le mai assaggiate, mi sa che è arrivato il momento.
Un bacio Miria
Devi assolutamente rimediare?
Annalaura questa è la versione morbida o più dura? Mia mamma ha provato diverse ricette ma le vorrebbe tenere… invece raffreddandosi diventano dure, consigli?
E’ la versione morbida. Mi viene da dirti di tirarle fuori anche se sono morbide, induriranno una volta raffreddate come per i biscotti
sono davvero bellissime, sembrano fave vere…e quel colore marrone richiama davvero l’autunno!
Grazie mille Elena!!!
Ho sempre pensato che Marche e Lazio andassero a braccetto, per molte assonanze, in questo caso culinarie. Le fave dei morti erano i biscottini preferiti di mia madre, ogni anno li comprava e sono proprio precisi ai tuoi. L’unica differenza è che qui li vendono di vari colori, chiari chiari, bianchi, celestini e rosa. Probabilmente dipende dal liquore, almeno credo! Sono contenta di conoscerne la ricetta!! Grazie!
In effetti la mia zona è proprio al confine con la zona laziale. Anche qui, verso il nord delle Marche vengono colorate!Grazie per essere passata!
Ma che belle! p
Proprio a forma di fava!! Ci sono anche da noi le fave dei morti, ma non riprendono questo forma!
ciao
elisa
Una tradizione trasversale!!
[…] e fantasia) Umbria: Sedano nero di Trevi ripieno (blog: Due amiche in cucina) Marche: Fave dei Morti (blog: Forchetta e pennello) Molise: Timballo di cicoria e formaggio al forno (blog: Donne […]